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Audirevi TALKS (About Economy) – “Antiriciclaggio: i benefici superano incombenze e costi.”

Nel corso degli ultimi decenni il fenomeno criminoso del riciclaggio di denaro ha assunto in tutto il mondo, e in Italia in particolare, connotati e dimensioni allarmanti. Secondo le stime dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC), ogni anno vengono riciclati tra gli 800 miliardi e i 2 trilioni di dollari, circa il 2-5 % del PIL globale. In Italia dove l’economia sommersa vale all’incirca il 12% del PIL, stando alle statistiche della Banca d’Italia, le attività di riciclaggio ammontano a 140 miliardi l’anno, ossia il 10% del Pil italiano contro una media europea del 5%.

Nel primo semestre del 2020, la UIF ha ricevuto 53.027 segnalazioni di operazioni sospette, in aumento del 3,6% rispetto a quelle pervenute nello stesso periodo dell’anno precedente, nonostante il prolungato periodo di lockdown e la successiva fase di incertezza, legata alla progressiva ripresa delle attività.

La consapevolezza, ormai radicata, che il riciclaggio rappresenti un fenomeno sempre più insidioso e dilagante nell’attuale scenario economico-finanziario, ha determinato, nel tempo, il rafforzamento delle misure previste dalla disciplina antiriciclaggio, sia comunitaria che nazionale, mutando l’approccio al problema (da repressivo a preventivo) e coinvolgendo un numero maggiore di categorie di soggetti obbligati.

Il danno provocato dal coinvolgimento, anche inconsapevole, in fenomeni di riciclaggio e il danno d’immagine, oltre che legale, può avere effetti dirompenti: il giudizio di apprezzamento che formulano i vari stakeholder, (dipendenti, collaboratori, fornitori, azionisti, investitori, finanziatori, clienti attuali e prospect, Autorità di vigilanza e società in generale) comporta un giudizio di fiducia nei confronti delle organizzazioni aziendali, che può esser minato da comportamenti ed eventi collegati al mancato rispetto della normativa antiriciclaggio.

Il modo più corretto, per governare l’intera disciplina antiriciclaggio, resta il principio dell’approccio basato sul rischio, in applicazione del più ampio principio di proporzionalità, ovvero di massimizzare l’efficacia dei presidi aziendali, razionalizzando l’uso delle risorse; è importante quindi predisporre strumenti idonei, per consentire di valutare l’eventuale sussistenza del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo e prevenire o gestire prontamente tali rischi.

Know Your Customer? Sei in grado di comprendere gestire e prevenire il rischio di riciclaggio?

Se correttamente concepito, strutturato ed attuato, l’istituto dell’adeguata verifica della clientela consente di calibrare le attività di verifica, in funzione del rischio associato al tipo di cliente, al contratto o al prodotto (adeguata verifica semplificata e rafforzata).

Un’attenta scrittura della struttura organizzativa delle procedure antiriciclaggio e dei controlli realizzati – senza dimenticare l’aspetto fondamentale della formazione del personale – riduce il rischio legale e reputazionale del danno provocato dal coinvolgimento in fenomeni di riciclaggio e, di conseguenza, il rischio di incorrere in sanzioni.

Adempiere correttamente agli obblighi di collaborazione attiva imposti dalla normativa antiriciclaggio, richiede uno sforzo di responsabilità, ma i benefici superano di gran lunga l’aggravio di incombenze e costi.

 

Alessandra Rocca