Italiano
Iscriviti ai corsi

Audirevi TALKS (About Economy) 2.0 – L’algoritmo della vittoria

Il Monza dopo 110 anni di storia, per la prima volta in serie A, il Sudtirol in B prima squadra del Tirolo a raggiungere questo risultato, sono due casi stranamente concomitanti o qualcosa li lega?
La prima cosa che viene in mente è il denaro, anche perché in un caso è coinvolto Berlusconi, ma basta guardare i conti con maggiore attenzione e si comprende che non è così.

Sia chiaro, non pretendo di scoprire “l’algoritmo della vittoria” ma, da revisore di numerose squadre di calcio, voglio farmi aiutare dai numeri a comprendere quello che accade sul campo, negli spogliatoi e nelle sedi.

Assistiamo spesso a valutazioni di tipo patrimoniale o finanziario dei successi di una squadra, il valore del patrimonio dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori o il monte ingaggi della rosa per intenderci. Sulla base dei dati dello scorso anno, estrapolati dal sito Transfermarket (www.transfermarket.it) o Calcio e Finanza (www.calcioefinanza.it), ho cercato di analizzare questo valore per il campionato di calcio italiano di Serie B 2021/2022.

E’ banale constatare come non vi sia una correlazione diretta tra il valore dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori, il monte ingaggi ed i risultati sportivi conseguiti. Se così non fosse il calcio perderebbe ogni interesse diventando un fenomeno deterministico privo dell’elemento incertezza che lo rende interessante per i tifosi. In molti sport, per evitare questo, si percorrono soluzioni diverse: la F1 ha imposto un tetto di spesa ai team; il basket USA permette la prima scelta dei nuovi giocatori alle squadre meno forti in classifica; la FIGC non permette l’iscrizione ai campionati alle squadre che non rispettano determinati requisiti economico-patrimoniali, ecc.
Tutti questi correttivi vorrebbero svincolare lo sport dalla forza economica dei Presidenti e degli sponsor.

L’analisi che propongo permette di individuare, per il campionato di calcio 21/22 di Serie B italiano alcuni elementi interessanti riepilogati nella seguente tabella:

Il grafico che segue evidenzia il valore economico di ogni singolo punto conquistato pesato sulla base del valore degli ingaggi pagati:

La prima tabella evidenzia la non decisiva correlazione tra il denaro investito ed i risultati sportivi, infatti la classifica del valore delle rose o del monte ingaggi non coincide con le squadre che hanno ottenuto i migliori risultati sportivi, mentre il secondo grafico evidenzia il costo di ogni singolo punto conquistato, mostrando un indice di efficienza relativo delle squadre ma nessuna correlazione con i risultati finali.

Possiamo anche osservare che il valore medio della rosa delle tre promosse (34,81) è ben superiore di quello delle tre retrocesse (15,97), con un valore medio delle 14 squadre restanti che si attesta a 23,18. Ma in questo caso scontiamo il citato effetto Berlusconi con la rosa del Monza di valore decisamente più elevato di tutte le altre (ad eccezione del Parma). Depurato di questo effetto l’indice ci mostrerebbe un valore medio delle squadre intermedie molto prossimo a quello delle promosse.

Molti altri indici potrebbero essere introdotti: costo del management, costo delle strutture sportive, valore della biglietteria realizzata ecc. Di sicuro ci permetterebbero di migliorare le performance aziendali e manageriali delle singole squadre, ma nessuno ci condurrebbe alla vittoria.

Pertanto, al netto dei numeri, spero che il calcio sia sempre più sostenibile e attento ad un giusto compromesso tra gestione sportiva ed economica, pur continuando ad emozionarci per l’incertezza dei risultati e per le straordinarie storie sportive che ogni stagione ci saprà raccontare.

A cura di Alfonso Laratta – Amministratore Delegato Nexia Audirevi

 

Leggi l’Audirevi Talk di Alfonso LarattaSostenibilità: opportunità di investimento, crescita e occupazione per le società moderne