Il processo di digitalizzazione dei processi di M&A è avviato da tempo.
Gli strumenti attualmente presenti sul mercato consentono di accedere e di analizzare volumi di dati sempre crescenti. Tale capacità permette di identificare e di valutare rischi ed opportunità come mai accaduto sino ad ora, spaziando dalla trattazione delle problematiche fino ad affrontare agli aspetti connessi alla sostenibilità (ESG).
Tali strumenti hanno già impattato in modo significativo i processi di M&A, in particolare nelle due diligence, ma anche nella valutazione degli obiettivi di un’acquisizione e, in generale, nella valutazione degli investimenti, nella gestione dei rischi e nei processi KYC.
Gli strumenti come le Virtual Data Room (VDR), utilizzati nei processi di due diligence, accelerano il processo di M&A e semplificano l’analisi dei potenziali rischi e opportunità, consentendo un approccio più rapido, più efficiente e meno dispendioso in termini di risorse.
In un contesto altamente dinamico, connotato da crescenti rischi informatici, strumenti quali le VDR giocheranno un ruolo sempre più essenziale nel facilitare lo scambio rapido e sicuro di informazioni tra controparti. Difatti, le VDR forniscono un ambiente sicuro che garantisce che i dati siano accessibili solo a coloro che dispongono delle autorizzazioni necessarie, salvaguardando così la riservatezza delle informazioni commerciali altamente sensibili.
Tuttavia, c’è ancora un enorme potenziale da sfruttare!
L’intelligenza artificiale (AI) e l’apprendimento automatico (Machine Learning) stanno iniziando ad avere un impatto in questo campo, come in molti altri.
Grazie alla loro capacità di elaborare le informazioni più velocemente, tali tecnologie possono fornire un grande contributo ai processi di M&A in aree come la traduzione, la redazione e creazione di documenti.
L’utilizzo dell’AI sta interessando l’area legale nell’analisi delle informazioni nei processi di due diligence ed inizia a riguardare, altresì, anche ambiti più articolati quali, ad esempio, la stesura degli accordi (accordi di riservatezza, contratti preliminari).
Sebbene l’AI sia ancora poco permeante in altri ambiti della due diligence, ad esempio in quella finanziaria, fiscale e ESG, gli operatori del mercato stanno lavorando allo sviluppo di soluzioni che consentano di rendere più snella l’analisi dei dati e la predisposizione delle relazioni di due diligence (DD Report) e di strumenti in grado di fornire un supporto concreto alla lettura e all’interpretazione delle tendenze e delle anomalie che emergono dall’analisi dei dati.
L’evoluzione futura degli strumenti di digitalizzazione dei processi di due diligence tramite l’utilizzo dell’AI giocheranno un ruolo cruciale nella trasformazione dei processi di M&A (ad esempio, nell’attività di scouting, di financial modelling e nell’analisi dei rischi), ampliandone gli ambiti di applicazione ed accrescendone via via l’efficacia.
Sebbene in prospettiva l’AI sarà in grado di svolgere alcuni degli aspetti più routinari e time-consuming dei processi di acquisizione e di investimento, permettendo al team di concentrarsi sulle attività di maggior valore, si ritiene, tuttavia, che la tecnologia non sarà mai in grado di sostituire del tutto l’impiego del fattore umano nei processi di M&A.
In conclusione, è certo che il progredire degli strumenti di digitalizzazione dei processi di M&A e di due diligence non stia solo ridefinendo il presente, bensì stia dando progressivamente forma al futuro.
A cura di Andrea Moresco – Managing Partner Nexia Audirevi Transaction & Advisory