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Audirevi TALKS (About Economy) – “Il bilancio degli intermediari IFRS non bancari – impatti del COVID-19”

Gli scenari in cui si trovano ad operare gli Enti Finanziari, a causa della pandemia COVID-19, sono stati modificati repentinamente. Ciò ha comportato importanti ripercussioni sul contesto macroeconomico di riferimento e conseguentemente una revisione parziale e temporanea del relativo quadro regolamentare.

In data 22 febbraio 2021 è stata infatti pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale N° 44, la comunicazione di Banca d’Italia inerente due comunicazioni uscite in data 15 dicembre 2020 e 27 gennaio 2021 riguardanti rispettivamente:

  • Integrazioni alle disposizioni della circolare n. 262 “Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione” aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19 e delle misure a sostegno dell’economia ed emendamenti agli IAS/IFRS;
  • Integrazioni alle disposizioni del provvedimento “Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari” aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19 e delle misure a sostegno dell’economia ed emendamenti IAS/IFRS.

L’intento di Banca d’Italia è quello di fornire, attraverso l’applicazione di quanto riportato nelle sopra menzionate comunicazioni, informazioni precise al mercato sugli effetti che il COVID-19 e le misure di sostegno all’economia, hanno prodotto sulle strategie, gli obiettivi e le politiche di gestione dei rischi, nonché sulla situazione economico-patrimoniale degli intermediari.

Nella predisposizione delle integrazioni, Banca d’Italia ha tenuto conto, ove possibile, dei documenti già pubblicati negli ultimi mesi dagli organismi regolamentari e di vigilanza europei e degli standard setter volti a chiarire le modalità di applicazione degli IAS/IFRS nell’attuale contesto.

Le principali integrazioni richieste per il bilancio degli intermediari finanziari IFRS diversi dagli intermediari bancari e nello specifico degli intermediari finanziari ex art. 106 TUB diversi dai Confidi, riguardano in via principale i seguenti aspetti:

  • Parte A Politiche contabili: nella sezione 2 “Principi generali di redazione” si dovrà tenere conto, ove applicabile, dei documenti di tipo interpretativo e di supporto all’applicazione dei principi contabili in relazione agli impatti COVID-19 emanati; nella sezione 4 “Altri Aspetti” vanno descritti i principali rischi e incertezze a cui l’intermediario è esposto per effetto del COVID-19 (ad es. continuità aziendale, cause di incertezza nelle stime);
  • Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale: nella sezione 3 “Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva”, più precisamente nella sezione 3.3a per tali attività oggetto di misure di sostegno COVID-19; nella sezione 4 “Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato” anche in questo caso con specifico riferimento nella sezione 4.5a, a tutti i finanziamenti oggetto di misure di sostegno COVID-19;
  • Parte C Informazioni sul Conto Economico: nella sezione 8 “Rettifiche di valore nette per rischio di credito”, nelle cui tabelle di riferimento vanno indicati il dettaglio delle rettifiche di valore nette per i finanziamenti, oggetto di moratorie, o altre misure di concessione in essere alla data di riferimento del bilancio, o che costituiscono nuova liquidità concessa mediante meccanismi di garanzia pubblica;
  • Parte D Altre informazioni: nella sezione 3 “Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” deve essere fornita evidenza in un apposito paragrafo degli impatti derivanti dalla pandemia COVID-19; nella sezione 3.1 “Rischio di credito”, viene richiesto un ulteriore dettaglio in merito ai finanziamenti oggetto di misure di sostegno COVID-19, nelle tabelle 5a e 6.4a.

Tali disposizioni si applicano a partire dai bilanci chiusi o in corso al 31 dicembre 2020 ad eccezione delle informazioni comparative riferite all’esercizio precedente, le stesse resteranno in vigore fino a diversa comunicazione da parte della Banca d’Italia.

 

Daniele Silvestri

 

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