È risaputo che uno dei principali motivi di difficoltà aziendale è la crisi di liquidità, le cui circostanze sono assai più insidiose in un periodo di emergenza come quello che stiamo affrontando.
La gestione della liquidità è fondamentale per il contenimento di potenziali impatti negativi dell’emergenza e i responsabili finanziari hanno il compito di ricercare l’equilibrio tra fonti e impieghi. Dal lato dell’approvvigionamento finanziario, si potrà fare ricorso a tutte le agevolazioni disponibili, inclusi i finanziamenti a MLT garantiti dagli enti preposti.
Per quanto riguarda gli impieghi, è importante mantenere sotto controllo l’indebitamento corrente senza creare situazioni di potenziale tensione con fornitori, collaboratori, etc… pur mantenendo sempre un fondo di liquidità disponibile, al fine di far fronte ad eventuali imprevisti.
Tale compito risulta tutt’altro che semplice, motivo per cui deve essere prioritario per tutto il top management aziendale; risulterà quindi necessaria la sensibilizzazione dei clienti a rispettare le tempistiche di pagamento e la negoziazione con i principali fornitori per il dilazionamento dei pagamenti e, nei casi potenzialmente più critici, la trasformazione del loro credito in forme ibride (mezzanino, strumenti finanziari partecipativi, etc…). Allo stesso tempo sarà necessario partecipare a tavoli sindacali per comprendere le esigenze del personale e ricorrere ove necessario agli ammortizzatori sociali più idonei a ciascuna situazione.
Un valido strumento, probabilmente indispensabile, per supportare il management nella gestione della liquidità, è l’elaborazione di un budget di tesoreria che tenga in considerazione in modo preciso e dettagliato l’evoluzione del cash flow dei successivi 6/12 mesi; lo stesso può essere accompagnato da un piano finanziario di più lungo periodo, che consenta di avere visibilità delle scadenze previste, oltre al periodo di durata delle agevolazioni messe a disposizione dalle Istituzioni.
Nel caso in cui si dovessero intravedere degli indicatori di potenziale crisi finanziaria, è bene che l’azienda si doti fin da subito, degli strumenti per farvi fronte che, oltre a quelli previsti dalle Istituzioni, possono prevedere interventi straordinari, come aumenti di capitale rivolti anche a terzi, il ricorso a mini bond o a strumenti di private debt.
Se le suddette soluzioni non fossero adeguate o percorribili, sarà opportuno che l’azienda si prepari per tempo ad affrontare una delle operazioni di risoluzione dello stato di crisi previste dal nostro ordinamento, come ad esempio il processo di ristrutturazione del debito, o il concordato preventivo.
In conclusione, è sempre bene considerare un fondo di cassa disponibile per la gestione di eventuali imprevisti e deve essere pianificata, non solo sulla base di una previsione di breve termine, ma anche di medio lungo periodo, tenendo presente le scadenze previste in tale periodo temporale.
Federico Rabitti