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I nuovi principi di revisione (ISA Italia)

Con determina del Ragioniere Generale dello Stato, del 1° settembre 2022, sono state adottate le nuove versioni dei principi di revisione internazionali (ISA Italia).

Ad eccezione del solo (ISA Italia) 220, che sarà modificato in concomitanza con l’adozione del nuovo principio internazionale sul controllo della qualità, tutti gli altri principi sono stati sottoposti ad aggiornamento per recepire le modifiche apportate nei principi contabili internazionali e nella normativa nazionale.

Gli aggiornamenti hanno riguardato:

  • le modifiche inserite nei principi di revisione internazionali ISA dallo IAASB pubblicate nel mese di aprile 2020 a seguito dell’aggiornamento dell’International Ethics Standards Board for Accountants’ International Code of Ethics for Professional Accountants che hanno interessato i principi di revisione internazionali (ISA Italia) nn. 200, 240, 250, 260, 610, 620, 700 e 720;

  • le modifiche introdotte dal principio di revisione (SA Italia) n. 700B “Le responsabilità del soggetto incaricato della revisione legale con riferimento al bilancio redatto secondo il formato elettronico unico di comunicazione (ESEF – European Single Electronic Format)” che hanno interessato i principi di revisione internazionali (ISA Italia) nn. 200, 210, 230, 260, 570, 580, 600, 700, 705, 706 e 710;

  • il recepimento, a seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs. 117/17, della normativa avente ad oggetto la disciplina della revisione legale del bilancio degli Enti del Terzo Settore che è andata a modificare i principi di revisione internazionali (ISA Italia) nn. 200, 260 e 700 e i principi di revisione (SA Italia) nn. 250B e 720B;

  • ed infine, last but not least, le modifiche apportate ai principi di revisione internazionali ISA dallo IAASB nell’ambito del progetto “Identifying and Assessing the Risks of Material Misstatement” conclusasi con l’elaborazione della nuova versione del documento ISA 315 “Identifying and Assessing the Risks of Material Misstatement” pubblicato nel mese di dicembre 2019.

Da una prima analisi sembra evidente che è proprio la nuova versione del principio (ISA Italia) 315 “Identificazione e valutazione dei rischi di errori significativi” a far emergere le novità più significative che, tra l’altro, hanno comportato, per effetto dei cosiddetti “conforming amendments”, modifiche importanti anche nei principi di revisione internazionali (ISA Italia) nn. 200, 210, 230, 240, 250, 260, 265, 300, 330, 402, 500, 501, 530, 540, 550, 600, 610, 620 e 701.

Il nuovo (ISA Italia) 315 si presenta corposo (da 53 pagine è passato alle attuali 93) e ricco di nuove definizioni e terminologie e, soprattutto, corredato da 4 importanti appendici:

  • Appendice 1 – Considerazioni per la comprensione dell’impresa e del suo modello di business
  • Appendice 2 – La comprensione dei fattori di rischio intrinseco
  • Appendice 3 – La comprensione del sistema di controllo interno dell’impresa
  • Appendice 4 – Considerazioni per la comprensione della funzione di revisione interna di un’impresa

Di certo, il principio, non si presta ad una facile lettura. Personalmente, per rendere più agevole lo studio del documento, ho adottato il sistema di “ricopiare” il principio, con l’ausilio di un file word, riportando per ciascuna “regola” la relativa “linea guida” e, ove presente, lo specifico concetto di “scalabilità”. In questo modo, per ciascun argomento trattato nelle “Regole” ho avuto, a portata di mano, l’esempio esplicitato nelle “Linee guida” e la possibilità di verificare se fosse, o meno, “scalabile” nei casi di revisioni di società meno complesse.

Ma, come ogni ISA che si rispetti, le difficoltà non sono solo di natura “quantitativa” ma anche, e soprattutto, di natura “qualitativa”. Come anticipato, il nuovo (ISA Italia) 315 è ricco di concetti con cui dobbiamo iniziare a familiarizzare. Uno per tutti è il cosiddetto “Spettro del rischio intrinseco”.

Al paragrafo A208 delle “Linee guida e altro materiale esplicativo” è riportata la seguente frase: “Nel valutare il rischio intrinseco, il revisore utilizza il proprio giudizio professionale per determinare la significatività della combinazione tra la probabilità di un errore e la sua entità”.

Questo enunciato, tradotto in pratica, sta a significare che il revisore, per la definizione del livello del rischio intrinseco, dovrà fare riferimento a “una scala di variazione denominata spettro del rischio intrinseco” che andrà a rappresentare la misura in cui i fattori di rischio intrinseco sono influenzati dalla combinazione della probabilità che un errore si verifichi e dell’entità del potenziale errore qualora questo dovesse verificarsi.

Chiaramente, l’introduzione di questa modalità di valutazione dei fattori di rischio intrinseco comporterà, all’inizio, il dover correggere, non solo la nostra impostazione “mentale”, ma anche quella delle carte di lavoro su cui siamo abituati a lavorare. Uno sforzo necessario tenuto conto che il principio dovrà essere applicato già a partire dai prossimi interim.

Le novità contenute nell’(ISA Italia) 315 non si esauriscono a quanto brevemente trattato. Altri aspetti significativi riguardano la rilevanza delle indagini che il revisore deve svolgere presso le funzioni aziendali e, soprattutto, presso il personale addetto all’IT per acquisire informazioni sui rischi connessi alle modifiche ai sistemi, alle carenze nei controlli o su altri rischi connessi all’IT. Inoltre, al passo con i tempi, sono stati inseriti numerosi esempi di strumenti e tecniche di revisione “automatizzati” di cui il revisore può avvalersi.

Ma di questo, e altro, ne parleremo in un prossimo articolo.

A cura di Anna Maria Ruggieri – Responsabile funzione norme e dottrine e professional standards Nexia Audirevi